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“Dimmi e io dimentico. Insegnami e io ricordo. Coinvolgimi e io imparo.”

 

Il pedagogista americano Edgar Dale ha scoperto come la memoria sia influenzata dalle esperienze e, con il suo famoso Cono dell’apprendimento, ha evidenziato come esse siano strumento fondamentale per imparare.

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Il nostro cervello è incalzato quotidianamente da innumerevoli informazioni, la maggior parte delle quali, però, viene dimenticata in brevissimo tempo. Studiare senza un metodo rappresenta una fatica, uno sforzo e sarà sempre qualcosa che non darà mai i frutti sperati. Per fare in modo che diventi anche un’attività interessante, divertente e stimolante può essere utile convertire i concetti in immagini, in questo modo i ricordi si imprimeranno meglio e più a lungo nella nostra memoria.

Dale  evidenzia come l’esperienza sia uno strumento fondamentale per imparare. L’apprendimento può essere, infatti, passivo (lettura ed ascolto) ed attivo (esperienza). L’apprendimento passivo determina le più basse percentuali di memorizzazione. Se il metodo di studio si basa esclusivamente su lettura di testi e ascolto di lezioni , non si riuscirà a ricordare tutto e ad imparare in fretta. L’apprendimento diventa attivo quando si trasforma in azione: ripetendo, parlando in pubblico e mettendo in pratica ciò che si è studiato. Per rendere attiva e coinvolgente ogni attività di studio è importante coinvolgere tutti i nostri sensi nel processo di apprendimento. Le esperienze sensoriali permettono di diversificare la memorizzazione, utilizzando i diversi sensi, e rendono personale l’esperienza, suscitando emozioni e ricordi che si sedimenteranno a lungo nella memoria. Viene cosi favorita la motivazione allo studio, la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità. L’apprendimento attivo è utile per sviluppare e rafforzare l’apprendimento autonomo, i talenti individuali, il valore del vivere e dell’apprendere in gruppo; la scuola diventa un luogo di elaborazione culturale ma anche di partecipazione civica e sociale, di cittadinanza attiva e di differenti modi di apprendere e studiare , alcuni dei quali vicini a modelli e comportamenti dei ragazzi.

Apprendimento attivo significa far crescere i ragazzi e far crescere è attivare. E’ mettere alla prova, è sollecitare, è spronare, è accendere. Far crescere è lanciare studenti e classi all’esperienza concreta. Un approccio di lavoro che ha a che fare con le competenze di maieutica, ovvero l’arte di estrarre, far emergere, portare a coscienza. Una metodologia per la quale l’insegnante, in veste di facilitatore, favorisce l’espressività degli studenti e la loro capacità  di aprirsi , di essere autentici e creativi.

 

                                                                           Angela Tabacchino

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